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Odore di camino spento di Enzo Pagano


Un romanzo in forma di diario: la cronistoria di circa un mese di un caldissimo giugno durante il quale il personaggio narrante, un anziano dirigente d’azienda in pensione, già sessantottino, è coinvolto in un marginale fatto di cronaca: il furto di un prezioso orologio sottrattogli da una giovane tossicomane che lo aveva adescato per strada. Un casuale e breve incontro di un solo pomeriggio che si conclude con la bevuta di un pregiato whisky torbato dagli incomparabili odori, tra i quali quello di un camino spento. Il parere olfattivo, espresso dalla ragazza, diventa la metafora dell’intero racconto dell’uomo, rimasto solo dopo l’abbandono della moglie, il cui unico scopo è quello di stare accanto al suo nipotino di tre anni che vede per sole tre ore ogni sabato e al quale ha promesso solennemente di regalare quell’orologio ricevuto in dono per il suo pensionamento. 
Il racconto asciutto e cadenzato, come una narrazione di cronaca, indugia, a tratti, in riflessioni attuali e storiche di un vissuto scoppiettante. L’ironia smorza ogni tentativo di autocelebrazione di una generazione che, bene o male, ha attraversato un felice periodo storico, definito da Hillary Clinton nella sua autobiografia, “a fortunate time”…
Le contraddizioni ideologiche di chi credeva nell’immaginazione al potere emergono al primo, e forse solo, contatto con una realtà sempre evocata e mai vissuta: quella dell’emarginazione e la diversità. E questo avviene al termine di una vita che va spegnendosi come il fuoco di un camino, lasciando nell’aria l’evocativo odore di cenere.
Enzo Pagano

Sito ufficiale dell'autore: www.enzopaganoracconta.com


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